Così recita lo Statuto Comunale del 1524 a proposito delle fontane di Offida che devono essere aggiustate, pulite, mantenute e riparate:
"Il Rettore della terra di Offida, ogni volta che qualcuno riceve notifica che qualche via pubblica, vicina/e, ponte, fontana di Offida o del suo territorio sono rovinati o ostruiti, deve provvedere perché siano riparati da coloro cui spetta per legge o in forza degli Statuti di Offida. Se trasgredisce è punito con 10 libbre di denari da trattenersi sul suo salario. Le spese necessarie alla riparazione delle vie pubbliche, dei ponti e delle fontane sono a carico dell’erario" (Statuto-Libr. V, cap. 32). ... (continua nei dettagli)
Così recita lo Statuto Comunale del 1524 a proposito delle fontane di Offida che devono essere aggiustate, pulite, mantenute e riparate:
"Il Rettore della terra di Offida, ogni volta che qualcuno riceve notifica che qualche via pubblica, vicina/e, ponte, fontana di Offida o del suo territorio sono rovinati o ostruiti, deve provvedere perché siano riparati da coloro cui spetta per legge o in forza degli Statuti di Offida. Se trasgredisce è punito con 10 libbre di denari da trattenersi sul suo salario. Le spese necessarie alla riparazione delle vie pubbliche, dei ponti e delle fontane sono a carico dell’erario" (Statuto-Libr. V, cap. 32).
In particolare, il Sindaco doveva fare aggiustare, pulire e riparare, a spese del Comune, alcune fontane pubbliche.
Fontana del Trocco
Tra queste, la più nota era la Fontana del Trocco.
Presentiamo di seguito la descrizione della pianta della Fontana del Trocco, come delineata dal dott. Ferdinando Fabiani nel mese di Agosto dell’anno 1705, in occasione del restauro degli acquedotti e sentine, nonché della pulizia degli stessi, come stabilito dal Consiglio Comunale.
Pianta della fontana del Trocco, delle sentine e loro acquedotti: (1) Collina, detta la Stagliata. (2) Colle, o dirupo de//a grotta di Corinto. (3) Parte verso S. Agostino. (4) Prima sentina, lunga pa/mi 45, larga 5, profonda 13. In essa vi sono diverse sorgenti di acqua freschissima; ha quasi nel mezzo della volta un’apertura, che viene chiusa da una lapide; volge a tramontana. Di essa vi era memoria; fu scoperta l’anno 1705, ne/la suddetta congiuntura di restaurare gli acquedotti. (5) Colle, detto il Castellano, che unisce all’altro del N. 6, al piede del quale è la seconda sentina, segnata con il numero (7); questa è di pa/mi 5 nela bocca; in essa comunica l’acquedotto della prima sentina, riedificatavi in detto tempo per la metà, stante ché vi era precluso verso la prima sentina.
L’acquedotto dalla prima a/la seconda sentina è di canne 64, avvertendo, che ogni canna è di pa/mi 10 romani. Come anche in effetti l’acquedotto che viene da/la sentina, che è nel concavo del dirupo, detto il Cutullo.
Dalla medesima deriva l’acquedotto che passa al/a terza sentina, segnata (8) verso tramontana, in distanza di pa/mi 30 circa; in ambedue vi è l’acqua sorgente, e da questa terza sentina deriva l’acquedotto, che va alla fontana, e, per lo spazio di canne 48, è di ordinaria grandezza, cioè largo un mattone, ma, poi per il corso di canne 16 sino alla fonte, è de/la capacità di un uomo. Tutta la distanza dalla prima sentina a/la fonte è di canne 131. (9) Acquedotti di ordinaria grandezza. (10) Di maggiore grandezza. (11) Fontana, detta del Trocco, perché deriva dalla prima sentina, fabbricata a guisa di trocco. (12) Beveratorio. (13) Fonte rossa, più antica del/a suddetta. (14) Acquedotto de/la medesima, di cui è ignota l’origine in questo tempo.
Alcune memorie della Fontana alla Porta da Capo "Vedendosi in ogni state (estate) mancare l’acqua in questa fonte, fu risoluto indagarne la cagione nella ricerca degli acquedotti, l’anno 1701. Corrono essi nella via, che volge al Crocifisso, detto di Alò; poiché il fosso contiguo l’aveva tronchi, furono riportati all’altro lato della strada. Quello solo, che imbocca alla fonte, dividendosi in due non molto lungi dal detto Crocifisso, passando gli uno alla destra, e l’altro alla sinistra, quello a prendere l’acqua dalla fonte, detta Farina, la quale per negligenza dei cavatori non fu trovata, e questo, che fu scoperto sin dove la strada, che va al colle di Garbino, si dirama in un altro, che volge ai padri Cappuccini e nel cantone di questa, dove sono i terreni e vigna dei padri di S. Agostino, fu trovata la sentina, ma fu lasciata senza scoprirla; in essa sboccano gli acquedotti, che vengono dalla Lamatoia, dal pozzo di Orfeo, ed altrove". Nel retro della descrizione e della pianta, viene riportato quanto segue: "L’originale di questo miniato,con cornice e telaio, fu lasciato in questa cancelleria dal medesimo sig. Dott. Ferdinando Fabiani, assieme alla pianta di Offida, da esso fatta stampare in rame, con un’historia di S. Croce e delle grandezze offidane".
Fontana grande o della Dea Flora
Fontana Grande o della Dea Flora
Ubicata in piazza XX Settembre.
Fu eretta nei pressi della chiesa di S. Nicolò, come risulta dalla piantina descrittiva di Ferdinando Fabiani (1694), in occasione della installazione del l’ acquedotto comunale (1887), utilizzando le acque provenienti dalle falde del monte Ascensione, presso la località Polesio. In ghisa, si eleva su un basamento in pietra. La vasca è ottagonale, con ai quattro lati aquile e leoni. Al centro si erge un robusto stelo, reggente una coppa con sopra una figura di donna alata, intrecciata con un serto fiorito da un putto. La figura della donna alata rappresenta la dea Flora (simbolo della Primavera). La fontana è stata fusa in una fonderia francese specializzata in tale lavoro.
Particolare della Fontana del Mietitore
Fontana del Mietitore
Ubicata in piazza Valorani, fu eretta nel 1800. Anche questa opera risulta effettuata in una fonderia francese. La fontana, in stile classicheggiante, rappresenta un giovane che stringe al fianco un falcetto poggiato su un fascello di spighe. Alla base ellittica sono inserite due baccinelle, dalle quali fuoriesce acqua. La fontana rappresenta 0ffida come cittadina agreste.
Fontana di S. Francesco
Ubicata in piazza Bergalucci. Non presenta particolarità di rilievo da un punto di vista architettonico -artistico Rappresenta un ricordo delle predicazioni missionarie tenute in 0ffida verso la fine del 1935. La fontana è caratterizzata da un basamento ottagonale in travertino ed è costituita da un obelisco rotondo, anch’esso in travertino, reggente una croce in ferro battuto.
Fontana dell’Abbeveratoio
Ubicata nei pressi della Rocca. Fu eretta attorno al XVll-XVlll secolo.
Fontana Monumento ai civili caduti sul lavoro
Ubicata in viale IV novembre, è stata inaugurata nel 2001. Il monumento, nel suo complesso, presenta una piazzetta piastrellata in travertino, una fontana, un sedile ed un mosaico policromo che contiene un braciere.
Monumento fontana alla Merlettaia
Fontana monumento alla Merlettaia
Posta all’ingresso del paese, nei pressi delle mura cittadine, il monumento è stato realizzato nel 1983 dallo scultore offidano Aldo Sergiacomi. Si tratta di un gruppo bronzeo raffigurante tre figure femminili che rappresentano tre diverse generazioni, tutte intente al lavoro e che vogliono evidenziare il carattere di continuità di una tradizione così preziosa.